Affascinata dai film di repertorio del cinema muto degli anni '20, che inaugurano il genere gotico, l'artista isola i fotogrammi attraverso interventi di cut off sulla pellicola originale mixandoli, a incisi poetici originali ed evocativi del proprio repertorio, con interpretazioni performative simultanee.  I filmati che ci restituisce  sono amplificazioni  degli stati psicologici ed emotivi mutevoli dei personaggi femminili, in cerca di un'identità che resta frammentaria e mai definitiva.  Gli stessi, analizzati, più che per le passioni o i loro moti interiori, nel loro tentativo di uscire da uno stereotipo e di romperne gli schemi.


Il Progetto pilota, "L'inventario", si ispira a un film del repertorio del cinema muto del 1917, Malombra  diretto dal regista Carmine Gallone, tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro del 1881, in cui una donna vive un profondo stato di turbamento, forse dovuto a una duplicazione della personalità che è causa di strani ricordi, che emergono come fantasmi del passato...Le didascalie si alternano ai fotogrammi selezionati ad intervallo ravvicinato, a creare un legame di maggior intreccio introspettivo tra narrazione ed immagine.