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Video di immagini in movimento e parole,  Sculture scorporizzate in dolenti involucri poetici, sono i nuovi prodotti  partoriti  attraverso la collaborazione fra l'intelligenza artificiale e quella umana, fra il linguaggio di processazione dell'immagine realizzato da  algoritmi  e il linguaggio umano.
Il prodotto di un'interazione uomo macchina, elaborato da  un processo di creazione dell'immagine transizionale,  raggiunto mediante diverse tecniche, che insieme concorrono a generare l'opera.
Partendo da immagini  o riprese video in digitale, collego l'immagine prodotta ad un suggerimento testuale o frase poetica, lo stesso testo poi lo sottopongo insieme all'immagine, all'elaborazione di un programma di IA cercando, attraverso la mediazione (o forzatura?) del canale testuale, di arrivare o avvicinarmi quanto più possibile al prodotto finale desiderato: trasformato rispetto all'originale,
ma in un certo senso anche amplificato. Un processo guidato nella formazione dell'opera,   estremamente raffinato e complesso, che transita dal reale - all'artificiale - al digitale, inglobandoli in una nuova visione. Dal compromesso fra due intelligenze, che operano sul dato testuale e formale nasce un prodotto di comunicazione "ibrido", sia dal punto di vista del linguaggio poetico, che dal punto di vista visivo. Si perde così, il concetto di appartenenza esclusiva dell'opera - l'attributo di titolarità - in modo tale che l'eco che da essa si libera, restituisca una voce diversamente nuova, risultante dal riassorbimento di due linguaggi (naturale ed artificiale) che, fusi insieme, generano un  codice poetico di fragile bellezza ed effimera durata. 

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