SCRATCH I_II
L'artista espone il suo corpo di luce alle tenebre che si materializzano come voci, provenienti da un "altrove". Un corpo che "sente" non solo voci, bensì l'urgenza di raggiungere l'unità emotiva, psicologica e sensoriale.
I versi della poetessa Anaïs Nin, aprono il sipario della performance in due atti, omaggio alla poesia della figura viscerale che, più d'ogni altra, ha saputo parlarci di scabrosità ed erotismo.
Allo stesso modo la performer, per raggiungere unità, si espone senza tabù, strappandola da sé la propria nudità, per restituircela come agito di pura manifestazione di energia vitale, elevata da ogni costrizione.
"Posso udire lo strappo,
rabbia e amore, passione e pietà.
E quando il distacco si è improvvisamente compiuto
– o quando non ne colgo più il suono – allora il silenzio è ancora più terribile perché c’é solo follia intorno a me, la follia delle cose strappate,
che si strappano dal di dentro,
radici che si lacerano a vicenda
per crescere separatamente,
lo sforzo compiuto per conseguire l’unità."
(Anaïs Nin)
Still Video
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SCRATCH_I_Francesca Bonfatti, Video 2014
Scratch_II
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