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Immagine del redattoreFrancesca Bonfatti

Essere Visti

Anno 2010_screenshot “ferma immagine…”

Ri tornare su un’ opera “quasi metafisica” che coincide esattamente con il punto di partenza, mi riconduce alla sensazione di perdita e sospensione provata nei mesi appena passati.

Lo scorrere del tempo, scandito da rituali che attraversano il mondo, congelato in questo spazio, privato e “privato”.

Intonando un semplice gioco di parole ” un refrain” per descrivere l’essere mutevole, l’enigma sfuggente a logiche e definizioni (come il volto mutevole dell’epidemia), parole ed immagini si rincorrono senza sosta, anche se poi “tutto appare” nella sua illusoria fissità.

Fissare, fermare, guardare: “essere visti”: E’ come un “rituale partecipato”, dove qualcun “altro” da noi a noi, cattura l’ immagine / storia e ne sviluppa la narrazione.

Anno 2020… Nulla si arresta. tutto Muta!


Hide and reveal_2011

Essere Visti. Essere. Nessun grado di vanità. Nessun principio di determinazione.

Osservare crea.

Essere osservati Ci rende impre vedibili.

Non osserviamo la natura in sé, bensì la natura sottoposta al nostro metodo di indagine. (Werner Heisenberg)

Spazio intimo di fuga e attesa attimo flagrante in sospeso divenire paura di essere con fine. Fine.

Spazio che si rivela spazio aperto affollamento dove ognuno si cerca per gioco ma non si trova. Ritrova.

Un posto dove nascondersi e trascorrere il tempo. Essere visti attraverso altro nel luogo scelto per nascondersi e rivelare se stessi, cercando un nuovo orizzonte psichico da conoscere ed esplorare.




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